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mercoledì 17 marzo 2010

Intervista a Maurizio Manzieri

Quali sono secondo te le caratteristiche che deve assolutamente avere una copertina per essere efficace?

Ogni artista ha le proprie regole, resta il fatto che per funzionare una copertina deve innanzitutto 'raccontare una storia', attirare l'occhio del lettore sullo scaffale, indurlo a tirare giù quel libro, a sfogliarlo, in definitiva deve collaborare con l'autore nel vendere la storia. Mi capita di sentire spesso di edizioni limitate di classici acquistate solamente per la copertina… In particolare in ambito fantastico, quando si è chiamati a dipingere qualcosa di surreale, che quindi non esiste sul piano reale dell'esistenza, la copertina traduce in immagini i concetti rivoluzionari che sottintendono una letteratura di idee.

Nel corso della mia carriera mi sono spesso ritrovato a esprimere in un colpo d'occhio un intero universo. Cerco di non svelare troppo, leggo e rileggo la storia, folgorato da una o due idee, poi lascio che immagine e testo della storia si nutrano reciprocamente. Credo che le migliori copertine siano quelle che restano impresse nel ricordo e che riescano a funzionare anche senza essere strettamente interconnesse alla storia di partenza.

Quali sono, se ci sono, le differenze sostanziali tra un'immagine di copertina e un'illustrazione interna di un libro?

In genere le illustrazioni interne arricchiscono il tessuto della storia, sono in bianco e nero e possono sfoggiare un grado di finitura minore rispetto all'illustrazione di copertina, pur mantenendo in ogni caso un livello qualitativo alto. Mi riferisco a opere letterarie standard: tutto dipende comunque dall'artista e dall'edizione perché non esistono in effetti regole di produzione esattamente definite. Da parte mia talvolta utilizzo per illustrazioni interne idee e bozzetti scartati durante la fase di selezione dell'immagine di copertina… ciò vuol dire che il mio atteggiamento è quello di sfornare subito una serie di possibili candidate alla posizione d'onore…

Qual è nella maggioranza dei casi il tuo approccio professionale per la realizzazione della copertina di un romanzo? Leggi il testo, ricevi direttive dall'editore?

Realizzando un'illustrazione, cerco di immedesimarmi nel lettore. Essendo io stesso fruitore di opere di letteratura fantastica, ho tanto ammirato i lavori di colleghi specializzati nel genere, ho inventato un mio stile, mi sono impegnato a produrre visioni che avevo piacere di vedere poi riprodotte in copertina. È un modo di ragionare extra-corporeo… ma funziona!

Il rapporto con l'editore si attiene a canoni universalmente diffusi nel campo dell'editoria internazionale. È fondamentale l'attenta lettura del manoscritto poiché il pubblico non perdona, in particolare quando viene stravolta l'iconografia di una serie. Se i dettagli della storia sono insufficienti, si arriva a interpellare lo stesso scrittore perché fornisca maggiori input. Di recente mi sono fatto mandare un'accurata descrizione di una spada e un personaggio proprio per evitare linciaggi. Evitare di barare è l'unico modo per acquisire un pubblico di proseliti… Nella fase iniziale si legge quindi la storia, si realizzano bozzetti in bianco e nero, o a colori, si discute attentamente circa la disposizione del lettering, cioè quella zona neutra da non arricchire troppo di dettagli in modo non vada in conflitto con i titoli in prima di copertina.

Quanto tempo impieghi in media per realizzare un'immagine?

Per un dipinto impiego da una a tre settimane, metà del tempo è occupato dalla presentazione di bozzetti, dalla ricerca di referenze e da feedback con autore ed editore su eventuali modifiche da effettuare. Può capitare che sia impegnato al lavoro su più opere contemporaneamente, oppure che un committente abbia un'esigenza immediata. Essere disponibili e precisi nelle consegne è sempre un ottimo biglietto da visita. Prima di accettare un incarico editoriale, ci sono una serie di domande di prassi che riguardano i termini dell'accordo, prezzo della commissione, contrattualistica, tempi e modalità di consegna. Nella maggior parte dei casi si lavora con grande anticipo sulla produzione, c'è molto tempo per organizzare l'agenda dello Studio…

C'è un'illustrazione realizzata nella tua carriera a cui sei legato in modo particolare? Hai voglia di raccontarci la sua storia?

In ogni illustrazione si può trovare qualcosa di me, ognuna di esse serba un ricordo, emozioni, l'occasione di visitare un universo parallelo scaturito dalle menti dei più avveniristici autori della letteratura fantastica. Mi è particolarmente cara la serie di illustrazioni realizzata per lo scrittore Tad Williams, ispirata alla sua saga Shadowmarch. Le illustrazioni, nate quasi per gioco all'inizio, furono opzionate per il suo sito, diventando in breve tempo così gettonate da procurarmi un Chesley Award, il premio conferito negli Stati Uniti da ASFA, l'Associazione degli Artisti di Fantascienza e Fantasy d'America. Le opere in nomination furono ben due e lo stesso Tad mi aveva scritto di aver appeso nel suo studio la gigantografia di una delle mie tavole. Resta solo da aggiungere che avevo letto tutto di questo autore, per cui la storia della mia interazione con lui in quel periodo mi entusiasmò a tal punto che sembrava stessi leggendo un'opera fantasy di cui ero io stesso il protagonista!